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Il miglior vino per ogni occasione, il modo corretto di conservarli e servirli, il vino ideale da regalare e quello più particolare da assaggiare… Massimiliano Carpanese è il nostro Sommelier e vi svelerà i suoi segreti dandovi i consigli giusti per stupire il vostro palato con un’esperienza di gusto unica.Sommelier e gastronomo rappresenta la terza generazione della famiglia Carpanese. Innamorato del territorio di Parma, dei suoi sapori, dei suoi prodotti e della sua tradizione enogastronomica che fa rivivere in ogni locale Parmamenù.Si diverte ad assaggiare le nuove produzioni del territorio, cercando di scovare le più uniche e originali e qualche volta ci mette lo zampino creando prodotti unici come Malatampora, il primo Vermouth a base di Lambrusco e Malvasia, e Tetenju, il primo Lambrusco Fermo di Parma a potersi fregiare della DOC.
Il Lambrusco è uno dei principali vini emiliani: rosso e frizzante, è il vino tipico delle nostre terre.
La storia del Lambrusco è millenaria: ci sono infatti testimonianze di poeti e scrittori dell’età classica romana, come Virgilio o Catone, che raccontano di una “Lambrusca vitis”.
Il nome Lambrusco deriva infatti dal latino, ma non si è pienamente certi della sua etimologia. Ci sono due versioni plausibili, forse entrambe vere:
1. Il termine Lambrusco potrebbe derivare da labrum (margine dei campi) e ruscum (pianta spontanea): inizialmente, infatti, il lambrusco era una vite selvatica che cresceva libera ai margini dei campi coltivati.
2. Altrimenti il termine potrebbe derivare dai termini labo (prendo) e ruscus (che punge il palato): questo vino quindi “prende il palato pungendolo”. Il Lambrusco, infatti, è un vino giovane e come tale ha una tannicità vivace e un’acidità contenuta che lasciano quel senso di brusco.